Affrontare la crisi – 3 – Gratitudine: la forza del qui-ed-ora.


ABSTRACT:
Le persone altamente efficaci oggi non si distinguono per competenze tecniche (oggi altamente volatili), né per la capacità di pianificare a lungo termine (su scenari incerti), e non sulla capacità di decisione rapida (nell’ambiguità delle prospettive). Stare nel presente con una attitudine positiva è la soft skill in grado di farti dare il meglio di te. La migliore strategia è sentire dentro di sé una autentica e profonda gratitudine… ed è tutta questione di esercizio!


“Gratus animus ipsa virtute propositi sui capitur
“L’animo che sente gratitudine,
da questa stessa virtù è totalmente riempito”

Lucio Anneo Seneca

RIMANERE NEL PRESENTE

Le persone altamente efficaci oggi non si distinguono per competenze tecniche altamente volatili, né per la capacità di pianificare a lungo termine su scenari incerti, e non sulla capacità di decisione rapida nell’ambiguitá delle prospettive.

Nel contesto contemporaneo, non a caso detto VUCA, volatile incerto complesso ambiguo, la regina di tutte le soft skills è la capacità di stare nel cosiddetto “emergente” (vedi articolo) ovvero essere capace di gestire le proprie tendenze ad agire impulsivamente e le emozioni collegate alla incertezza. L’emergenza COVID-19 è, a detta del Fondo Monetario Internazionale, il momento di crisi più grave che le generazioni attuali abbiano vissuto, eppure non è che la manifestazione più estrema di questo contesto.

Questo momento richiede un approccio nuovo e più umano alle relazioni e all’organizzazione. Qualunque cosa accada, mantenere quell’attitudine realistica e positiva che Tal Ben Shahar (1) chiamerebbe “ottimalismo” sblocca risorse mentali e fisiche in grado di affrontare il momento.

Non parlo di futuro. Il segreto di quello che sarai in grado di raccogliere domani è la tua attitudine oggi.


COME FACCIO A STARE POSITIVO 

L’invito “stay positive!” è un po’ troppo generico per arrivare da me. 

Cosa vuol dire essenzialmente essere positivo?
Vuol dire essere in uno stato ottimale per potersi muovere con fluidità nella vita quotidiana. Permettere alla nostra mente di essere come una ginnasta esperta o, in questo periodo, come un Mohammed Alì in grado di schivare le pietre che si faceva lanciare dal fratello durante l’allenamento. Permettere di progredire nel nostro lavoro in maniera fluida, schivando prima uno, poi l’altro pensiero negativo, così da permettere alla mente di avere accesso alle risorse della nostra competenza, intuizione e creatività. Non a caso, il testo di riferimento è Flow (2) di Csikszentmihalyi [si legge cic send mi ai 😉 ].

La mente pienamente presente, non è immune da pensieri negativi, ma lascia che appaiano e scompaiano per quello che sono… pensieri.
Cosa ti sta accadendo in questo preciso momento? Probabilmente niente.
Ce lo ricorda Edgar Tolle nel Potere dell’Adesso: per quanto grave o minaccioso sia il futuro, questo preciso piccolo momento presente è, generalmente, sereno.  

Questa domanda è il più potente ansiolitico che utilizzo. Puoi iniziare a fartela anche tu ora stesso.

NON È TANTO QUESTIONE DI DISCIPLINA

Chi ha frequentato Roma conoscerà lo stornello “voglia di lavorare saltami addosso” (qui un divertente esempio da “Accattone” di Pasolini). In effetti, la forza di volontà non è una cosa su cui noi coach facciamo tanto affidamento (4).

C’è un solo modo per sentirsi motivati a fare ed è creare uno stato della mente positivo. Per quello stato d’animo, Dan Siegel (5) ha creato una splendida locuzione: lo stato della mente del “sì!”. Per dire “sì!” ogni giorno, conosco una eccellente tattica, che ti farà anche uscire dalla recriminazione per ciò che non è e non è potuto essere (nel passato) o per l’ansia che ti proietta lontano da qui ed ora in scenari magari catastrofici (nel futuro).

È semplice: senti ora stesso gratitudine per ciò che sí hai.

Attenzione! La gratitudine è un muscolo e va allenato.
Mi ricorda il caso raccontato da Stephen Covey: venne da lui un manager super performante, ma si sentiva triste perché non amava più la moglie. Il grande ricercatore rispose “beh, allora fallo! Amare è un atto, un insieme di piccole azioni…”. Allo stesso modo essere grati è essenzialmente una scelta e richiede un certo sforzo. Il nostro cervello infatti ha una funzione di sopravvivenza che è quella di risolvere problemi e, non solo tiene costantemente alta l’attenzione sulle minacce del contesto, ma in più ci trasmette un feedback positivo (leggi: ci trasmette allegria) ogni volta che li abbiamo risolti. 

IN PRATICA

Inizia da oggi, anzi da adesso: enumera tutto ciò che di bello ti è accaduto in questa giornata.
Dal caffè al sorriso di un amico su Skype, sarai sorpreso di aver già messo da parte i momenti piacevoli e gli eventi positivi. Io stesso, che tutte le sere faccio l’elenco, a volte trovo incredibile che non mi venga subito alla mente la tale circostanza tanto bella che mi è accaduta durante la giornata. Inizia e vedrai! 

Per approfondimenti

(1) Tal Ben Shahar, PIÙ FELICE
(2) Csikszentmihalyi: FLOW
(3) Tolle, IL POTERE DI ADESSO
(4) Zenhabits, THE MYTH OF DISCIPLINE
(5) Siegel, YES BRAIN

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